Building automation

KNX partner certificato, mi occupo di programmazione di impianti domotici.

Leggi il mio approfondimento sul perché scegliere un impianto KNX

In questi ultimi anni la domotica si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore tra i termini di uso comune grazie soprattutto a 2 fattori: un cresciuto interesse per l’efficienza energetica e l’immissione sul mercato di device non professionali, soprattutto wireless, che hanno permesso a molti geeks di rendere più intelligenti le proprie case a costi bassi e senza grandi lavori di ristrutturazione. A questi device dotati quasi sempre di software proprietari basati su cloud si sono affiancati hub/device forniti dai big della tecnologia come Apple con HomeKit o Google Home e software open source quali OpenHAB e dal 2013 Home Assistant. Quest’ultimo, grazie alla vasta community ed alla maggior facilità di utilizzo rispetto ai suoi concorrenti open si sta imponendo come la soluzione più usata in ambito non professionale. Questa democratizzazione della domotica, però, se da un lato ha portato allo scardinamento dell’assunto domotica=villa di lusso/hotel, dall’altro ha creato l’illusione che chiunque abbia un minimo di capacità con il computer possa improvvisamente rendere intelligente la propria casa con costi estremamente bassi, con la conseguenza che gli edifici si stanno popolando di una miriade di componenti a basso costo, spesso poco sicuri e poco attenti alla privacy degli utilizzatori. Inoltre, la scarsa conoscenza dei concetti base di networking ed una totale disinvoltura nel fidarsi dei più disparati tutorial trovati in internet sta alimentando una rete globale di dispositivi connessi poco protetti o facilmente accessibili da malintenzionati. Mi ritrovo spesso a dibattere nell’agorà social con utenti che sottostimano i pericoli di una rete casalinga malconfigurata riconducendoli esclusivamente al rischio basso che un ladro sia anche un hacker, non preoccupandosi minimamente di altri rischi digitali che seppur non tramutandosi in una violazione del proprio domicilio sono altresì pericolosi: dispositivi IOT trasformati in zombie di una botnet, oppure inconsapevoli proxy di attacchi verso altri target di più alto profilo. Per questa ragione, il mio approccio professionale alla domotica è fornire soluzioni stabili, sicure e per i clienti più smanettoni strizzando l’occhio alle tecnologie open source che offrono all’utilizzatore una eventuale futura personalizzazione in modo autonomo e senza l’aggiunta di altri costi. Frequenti, infatti, sono i casi di utilizzo di device professionali basati su uno dei maggiori standard internazionali in ambito building automation come KNX, associati, ad esempio, ad un apparato di supervisione open source come Home Assistant. La volontà e/o l’esigenza di voler rendere la propria abitazione più intelligente non deve per forza essere sinonimo di costi elevati. Si può raggiungere il proprio obiettivo in modo sicuro e professionale mantenendo i costi contenuti, a patto che si spenda del tempo a progettare in modo intelligente, ascoltando tutte le esigenze, anche quelle del cliente meno facoltoso o dello smanettone che non vuole rinunciare a sporcarsi le mani.
La mia politica, quindi, è trovare i componenti giusti per il progetto affiancando il cliente dalla fase di progettazione a quella di realizzazione, senza preconcetti o chiusure, spendendo altresì del tempo ad educare l’utilizzatore verso un uso consapevole e sicuro dei mezzi a disposizione.

Principali tecnolgie/protocolli: KNX, KNX RF Modbus RTU, 1-Wire, Tcp/Ip, Zigbee, Z-Wave

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