Series: Domotica
Tags: domotica, home assistant, open source, building automation, raspberry
Una buon sistema domotico può funzionare anche senza l’ausilio di un applicativo di supervisione e, specialmente in ambito KNX, si può raggiungere un alto livello di automazione utilizzando esclusivamente componenti che non necessitano di un’interfaccia utente… Ma avere un supervisore, oltre ad aprire la possibilità a nuove integrazioni e funzioni è sicuramente un valore aggiunto in ogni installazione. Avere la possibilità di controllare visivamente cosa succede in casa, potervi accedere da remoto e controllare il tutto via app è ormai un requisito sempre più richiesto, soprattutto da quando si sono affacciati sul mercato prodotti consumer legati ai grandi marchi tecnologici come Google o Apple. Spesso, però, un suspervisore professionale ha costi che non tutti possono permettersi e per questo sono nate soluzioni open source, di stampo più amatoriale, che hanno preso piede nel mercato consumer. La mia preferita, per flessibilità, stabilità e community a supporto è Home Assistant. Si integra perfettamente con il sistema KNX, gira sui più svariati hardware ed ha raggiunto una maturità tale da potersi ritagliare il suo spazio anche in un ambito installativo più professionale. Come tutti i sistemi open source, però, necessità di un minimo di dimestichezza con l’informatica e non è adatto a tutte le casistiche. Se non si hanno problemi di budget o richieste da smanettoni, un suspervisore professionale è sicuramente la scelta ottimale, ma in tutti gli altri casi, con costi decisamente contenuti è possibile fornire una soluzione comunque performante e stabile nel tempo.
La configurazione che consiglio, salvo esigenze particolari, è basata su scheda Raspberry Pi 5 con 8 giga di RAM ed SSD al posto della classica SD per avere un sistema molto reattivo e, soprattutto, decisamente più stabile nel tempo. L’hardware compatto ed i bassi consumi rendono questa accoppiata perfetta anche per un’installazione direttamente nel quadro, su barra DIN standard. Di seguito un esempio di uno dei sistemi assemblati basati su questa tecnologia: